Qualche giorno fa la rete è stata scossa da un attacco crypto che ha messo a repentaglio ospedali, istituzioni ed aziende in più di 150 paesi, Italia compresa naturalmente.
Wannacryptor 2.0 ha fatto eco per i danni che ha causato. In una società con un grado di alfabetizzazione informatica anche minima quel malware si sarebbe rivelato un innocuo e maldestro tentativo di accesso a server e terminali tutti adeguatamente, da tempo aggiungo io, messi in sicurezza.
Nello stesso momento, ma senza alcuna risonanza mediatica la rete sta mostrando di se un lato più crudele, silenzioso, buio. The Blue Whale.
In un servizio delle Iene di domenica 14 maggio ( che vi linko qui ) si racconta la storia di questo maledetto gioco che ha portato in poco tempo un elevato numero di ragazzi al suicidio. L’argomento è estremamente complesso e purtroppo va affrontato molto seriamente. I minori, oltre ad essere per natura più fragili e suggestionabili, entrano troppo spesso in rete senza avere una sufficiente preparazione. Ma questa non è la cosa peggiore. La cosa peggiore è che nemmeno noi genitori, nella stragrande maggioranza dei casi, siamo pronti a capire l’entità di questo tipo di minacce… i crypto lo dimostrano.
Guardatevi il video per favore. Cercate di immedesimarvi in qualcosa che potrebbe sembrare assurdamente lontano ma ponetevi delle domande. I nostri amati social network sono pieni di odio, di violenza, di politica. Non tutti abbiamo gli strumenti per decifrare la realtà. Noi stessi che dal 1996 ci occupiamo di costruire una cultura della rete amichevole e socialmente utile siamo angosciati da questo treno che ha sfondato barriere sacre come la vita ed il sorriso di innocenti bambini. Il problema è molto serio ma occorre che nessuno si senta escluso. Siamo tutti responsabili ma tutti insieme siamo ancora in grado di cambiare le cose.
E’ l’ora del coraggio. l’ora di aprire bene gli occhi e tornare a voler capire il mondo che ci circonda.
Accettiamo la sfida di non odiare più nessuno perché diverso da noi e dal nostro modo di pensare.
Accettiamo che in questo mondo l’unica strada è la coesistenza.
Tutto questo ci salverà. La cultura ci salverà.